Da Vedere a Vibo e dintorni
 

Le Mura Greche. a difesa della città di Hipponion, sono i resti della cinta muraria, con grandi torri circolari, giudicate il più importante monumento militare della Magna Grecia furono rinvenute da Paolo Orsi nel 1920.
Le mura si estendevano per circa 7/8 Km.   anche se la parte messa in evidenza e di circa di 300 metri.

Parco delle Rimembranze All'entrata di Vibo un suggestivo parco, dal quale si gode uno splendido panorama sul golfo di Sant'Eufemia denominato così perché i vari alberi e i monumenti sono dedicati a soldati caduti in guerra.

Struttura ipogea nei pressi di Vena Superiore. In località Malacuruna della frazione Vena Superiore, qualche anno fa é stato scoperto un ambiente ipogeo di grandi dimensioni. È una grotta della superficie di circa mille metri quadrati. Dalle caratteristiche architettoniche e strutturali si deduce che si possa trattare di una chiesa grotta, infatti alcuni studi su analoghe costruzioni ipogee scoperte in Puglia hanno portato a questi risultati. 
La grotta di Vena Superiore, a navata unica, si presenta attualmente con il piano di camminamento falsato da uno strato di sabbia e di altro materiale alluvionale defluito nel corso dei secoli dall'apertura. All'interno uno scenario veramente irreale, le pareti scavate nel tufo formano in alcune zone una volta a sesto acuto con pilastri abbozzati nella parete.

Madonnella (Chiesa di S.Anna, chiesetta immersa in una pineta sulla strada per che scende verso il mare).

 

Villa Comunale

Villa Gagliardi (classica villa gentilizia con strutture architettoniche e artistiche per lo più andate perdute, vegetazione italiana e alberi secolari).

Terme Romane e Domus Si trovano in zona S. Aloe sono state riportate alla luce gli ambienti e strutture della città romana, nel complesso archeologico stati trovati splendidi pavimenti e mosaici che sono stati giudicati dagli esperti come i migliori mai rinvenuti in Calabria.

Tempio di Proserpina. Nel centro del Parco delle Rimembranze, costituisce il primo rinvenimento di Hipponion effettuato dall'Orsi nel 1916, stilobate di un grandioso tempio dorico (VI sec. a.C.) che si pensa dedicato a Proserpina, dea tutelare degli Ipponiati. Oggi rimangono solo dei ruderi perché i marmi e le varie colonne furono adoperati (nell'XI sec.) per edificare la Cattedrale Normanna della vicina Mileto.

Castello di Bivona. Lungo la strada litoranea che conduce a Tropea, oltrepassata Bivona, all'altezza del Nuovo Pignone vi sono i resti di un antico Castello, fatto costruire secondo alcuni storici da re Carlo li angiò intorno al 1250, secondo altri un secolo dopo dagli aragonesi, a difesa del porto, il gran 
dioso porto di Agarocle, in quella epoca ancora integro e funzionante, e a protezione del litorale dagli sbarchi di predoni e di pirati. La cinta esterna del maniero, a forma rettangolare, era costituita da spesse mura che si elevavano oltre 15 metri di altezza, rafforzata ai quattro angoli da poderose torri circolari, ed isolate tutte attorno da un vallo, e interrotta solo sul lato sud da una porta, il cui accesso risultava strettamente sorvegliato da un accurato sistema di spie, feritoie e baluardi. 
All'interno, oltre un largo spiazzo, anch'esso rettangolare, ove si svolgeva la vita giornaliera delle milizie predisposte alla difesa, si elevava una seconda costruzione a due piani, che doveva servire alla vita di quegli uomini, camerate e refettori a piano terra. dormitori ed uffici al piano superiore; ancor più in alto, protetti da una cinta menata, posti di osservazione e segnalazione a mezzo di specchi e fumate. 
Nel sottosuolo erano destinati i servizi: magazzini interrati, cisterne per la raccolta delle acque piovane; in una delle toni trovava posto perfino un mulino, per la molitura delle derrate, servito da una condotta d'acqua corrente lungo un canale scavato su uno dei muri di cinta dell'edificio.

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